martedì 30 settembre 2014

Il Turner Prize compie trent'anni: conosciamo i protagonisti della shortlist

Il Turner Prize compie trant'anni. Un avvenimento da festeggiare, ma anche una notizia che fa riflettere sul tipico ritardo italiano, perché non mi pare esista un appuntamento tanto longevo, professionale e di indiscutibile interesse finalizzato alla promozione dell'arte contemporanea italiana. Non lamentiamoci poi se i nostri giovani artisti hanno difficoltà a farsi conoscere anche all'estero...
Polemiche a parte, i quattro britannici under 50 selezionati per la shortlist di quest'anno sono stati annunciati a maggio, ma proprio poche ore fa ha aperto alla Tate Britain la mostra relativa al premio. Da quest'anno le opere dei finalisti tornano infatti a essere esposte nella sede storica, anche se come è noto il regolamento stabilisce che il giudizio sia relativo agli ultimi dodici mesi di produzione e non ai lavori proposti in mostra. Io non vedo l'ora di farmi un'idea in prima persona, sperando che le innumerevoli attrattive della settimana di Frieze mi concedano il tempo di visitare anche la Tate.

Vediamo allora chi sono questi quattro artisti e quali le opere per le quali sono stati nominati.
Duncan Campbell (Dublino, 1972) è stato scelto per il suo contributo al padiglione Scotland+Venice all'ultima edizione della Biennale di Venezia. Filmaker, combina materiale storico al proprio girato sfidando le regole del documentario e prediligendo i personaggi controversi. L'opera presentata in Laguna era una sorta di risposta a Les statues meurent aussi di Alain Resnais, dove il tema è la meditazione sulla vita, la morte e il valore degli oggetti.

Duncan Campbell, It for Others, 2013

Ciara Phillips (nata a Ottawa nel 1976, ma vive a Glasgow) è stata nominata per la sua personale a The Showroom, Londra. Il suo lavoro si ispira a Corita Kent (1918-1986), artista, educatrice e attivista che reinterpretò gli slogan pubblicitari e la cultura del consumo degli anni Sessanta. Lavora con tutti i tipi di stampa e ama le joint venture, coinvolgendo spesso altri artisti ma anche gente comune, come ha fatto in occasione della mostra per cui è stata selezionata, dove alcuni gruppi di donne sono stati chiamati a partecipare al suo Workshop.

Ciara Phillips, Workshop, 2010-ongoing

Anche Tris Vonna-Michell (quasi coetaneo del Turner Prize, essendo nato nel 1982) è stato scelto per un solo show allestito alla galleria Jan Mot di Bruxelles. Con lui la performance fa il suo ingresso al premio britannico. Oltre a Postscript II (Berlin), presenterà la sua prima film installation Finding Chopin: Dans l’Essex. 

Tris Vonna-Michell, Postscript II (Berlin), 2013

Galeotta fu la Biennale anche per James Richards (il più giovane, nato nel 1983 a Cardiff), selezionato per l'opera Rosebud, esposta al Palazzo Enciclopedico di Massimiliano Gioni.


James Richards, Rosebud, 2013

Video, performance, installazioni e collabortive working. Non mi sbilancio e aspetto di volare a Londra per fare un pronostico. Solo il primo dicembre scopriremo chi si aggiudicherà il premio di 25mila sterline (agli altri tre partecipanti ne andranno 5mila a testa) ed entrerà a far parte della collezione della Tate, vincendo il premio che in questi trent'anni ha portato fortuna ad artisti come Richard Long, Gilbert e George, Anish Kapoor, Damien Hirst, giusto per nominarne alcuni da brivido.





Les Statues meurent aussi

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