Il mio augurio per il 2015 è quello di non stancarsi mai di sognare, varcare i confini, superare se stessi. Perché non farlo grazie a una stupenda mostra d’arte? Lasciatevi rapire dal cosmo ricostruito da Olafur Eliasson alla Fondation Louis Vuitton di Parigi, che ospita la seconda personale francese dell’artista dalla mostra del 2002 al Musée d’Art moderne de la Ville de Paris.
Eliasson ha studiato per la mostra “Contact” un gioco di ombre e di luci in movimento che paiono trasportare il visitatore nell'oscurità di un ambiente esterno, per esplorare il rapporto tra l'io, lo spazio e l'universo, invitandolo a forzare i propri sensi, a metterli alla prova per scoprire la ricchezza dell'immaginazione, per spostare un po’ più in là la linea di confine fra il noto e l’ignoto.
Sul tetto della Fondation Louis Vuitton Eliasson ha installato un apparecchio che traccia i raggi solari e in determinati orari li direziona verso un prisma multifaccia sospeso all’interno dell’edificio creando un gioco di riflessi.
Tutta la mostra interagisce con l’inedita commissione Inside the orizon per la quale Olafur Eliasson ha collaborato con Samuli Kosminen per il sound e che invita a dialogare con l’architettura della Fondazione grazie all’incontro fra luce solare, ombre, riflessi che cambiano la prospettiva delle pareti, dell’ambiente circostante e dei visitatori stessi. Un’altra incredibile prova dell’artista di origine islandese da non perdere.
Olafur Eliasson, Contact
Fondation Louis Vuitton, Parigi
fino al 16 febbraio 2015
Photo credits: Courtesy Olafur Eliasson e Fondation Louis Vuitton
Nessun commento:
Posta un commento