Un capitolo diverso per ogni mese, così Tino Sehgal riempirà gli spazi dello Stedelijk con le sue “situazioni”. Un progetto lungo un anno che di certo metterà ancora una volta alla prova la nostra concezione di performance in relazione a un’esposizione permanente e che darà vita a una nuova opera globale, frutto delle connessioni instaurate attraverso il susseguirsi delle diverse azioni nell’arco del tempo.
Si comincia con Instead of allowing some thing to rise up to your face dancing bruce and dan and other things (2000), il primo lavoro acquisito dal museo nel 2004, dove una figura umana sdraiata sul pavimento si muove seguendo una serie di posizioni che ricordano le opere di Bruce Nauman and Dan Graham. Un dialogo fra tradizione e contemporaneità, museo e performance live, attore e spettatore che mantiene ancora oggi la sua forza espressiva. Nel corso dei mesi le performance saranno sempre più coinvolgenti, invitando a partecipare anche i visitatori del museo.
L’esposizione diventa un fenomeno, un’esperienza, il museo uno spazio fluido in cui le opere "accadono", non semplicemente sono esposte. E, diciamolo, anche una trovata geniale per far tornare con piacere il pubblico del museo ogni mese. A quando un’iniziativa simile in Italia?
A Year at the Stedelijk: Tino Sehgal
a cura di Beatrix Ruf and Martijn van Nieuwenhuyzen
Stedelijk Museum, Amsterdam
gennaio-dicembre 2015
A Year at the Stedelijk: Tino Sehgal
A Year at the Stedelijk: Tino Sehgal
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