lunedì 4 maggio 2015

Biennale di Venezia 2015: ecco Nidhal Chamekh

Già, è un lunedì che arriva dopo il ponte del Primo Maggio. Un Primo Maggio fuori dal comune, nel bene e purtroppo anche nel male. Ma tralasciamo le polemiche Expo sì/Expo no e pensiamo all’arte, pensiamo che questo lunedì apre la settimana della Biennale di Venezia. Guardiamo avanti. 

Come vi avevo promesso vorrei parlarvi di quegli artisti che seguirò in modo particolare, scelti dal curatore Okwui Enwezor per la Biennale 2015 dal tema All the World's Futures. Oggi tocca a Nidhal Chamekh, tunisino ma ormai parigino d’adozione, classe 1985. Ho conosciuto il suo lavoro grazie a Primo Marella qualche tempo fa e l’ho trovato a tratti inquietante, ma soprattutto lucido e ironico. I Fingers qui sopra ne sono la prova. 

La sua forza sono però i disegni: gioca con i contrasti frammentando le figure e accostandole senza un significato apparente, senza logica, ma con uno sguardo che rivela la sincerità della sua visione del mondo. Un passaggio diretto dall’osservazione del reale all'universo creativo. 

Nidhal Chamekh smonta le figure e le riassembla. I suoi frammenti e le loro contraddizioni mettono in luce il caos della storia, come un archeologo del contemporaneo che racconta la vita dei quartieri di Tunisi rimescolandone storia e attualità. Un occhio raffinato e attento tanto quanto la sua mano, come potete vedere in questa serie del 2012, De qui revent les martyrs

Sono sicuro che, se ancora non lo conoscete, i lavori che presenterà a Venezia vi stupiranno. 

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