giovedì 18 febbraio 2016

Bergamo sempre più bella e contemporanea con McGinley alla GAMeC

Bergamo convince ancora con una serie di mostre che si prospettano gustose alla GAMeC. Fra queste sicuramente la prima personale in un’istituzione italiana di Ryan McGinley. Newyorkese, fotografo, ha all’attivo solo nel biennio 2003-04 una mostra al Whitney e una al MoMA PS1, giusto per capirci. 

Alla GAMeC inaugura proprio oggi e ci trasporta nella New York anni 90 fra graffitari, skateboarders e artisti, con tematiche come giovinezza, libertà, edonismo, eccessi, tipiche di quel decennio. I soggetti delle fotografie di Ryan McGinley sembrano agire secondo il proprio istinto, perfettamente in armonia con la realtà che vivono. C’è tutta la controcultura statunitense nelle fotografie di McGinley, con la sua volontà di un ritorno alla natura in contrasto con la crescente modernizzazione delle metropoli americane e questo pensiero si è riplasmato e diffuso largamente agli inizi del nuovo millennio.



Il curatore è Stefano Raimondi, che ha scelto di scandire le opere con “il ritmo musicale delle Quattro Stagioni di Vivaldi: in ciascuna sala si succedono orizzonti, colori, musicalità e atmosfere completamente diversi ma legati gli uni agli altri”. Ecco spiegato il titolo, The Four Seasons

E se è vero che i paesaggi sono sublimi, altrettanto fondamentale e poetica è la presenza dell’uomo. Modelli maschili e femminili abitano questi paesaggi sconfinati come stessero vivendo o riconquistando un paradiso terrestre. Sono corpi innocenti e nudi, in cui i colori e la forma del corpo, degli occhi e dei capelli viene messa in costante relazione con la natura circostante fino a diventare un tutt’uno. 



Un artista super consigliato e anche se non ho ancora visto la mostra il rapimento è una certezza. 


Trovate tutte le info qui

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