Succede il 31 gennaio alla Triennale di Milano, istituzione attenta che ha saputo intercettare il desiderio di Giuseppe di affidare la sua preziosa raccolta al giusto contenitore. E quale migliore casa avrebbe potuto ospitare gli artisti che negli anni Trenta erano le giovani promesse dell’arte italiana, se non l’architettura pensata da Muzio nel 1932-33?
Che mostra vedremo alla Triennale fino al 19 marzo? Il titolo è Italia 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé: uno spaccato del nostro Paese nei decenni più difficili, raccontato attraverso le opere di artisti figurativi, prevalentemente pittori, con un occhio attento all’uomo. A curare la mostra è Alberto Salvadori, insieme ovviamente alla vulcanica Rischa Paterlini che da anni affianca Giuseppe Iannaccone con grande passione.
Per la prima volta avremo la possibilità di passeggiare fra i dipinti che Giuseppe ha attentamente selezionato, desiderato, rincorso in più di vent’anni di ricerche. 96 opere che insieme si sono viste solo nei manuali di storia dell’arte a raccontare di quegli artisti “non allineati”, al di fuori dei canoni di Novecento e del ritorno all’ordine, desiderosi e capaci di cogliere la profondità dell’animo umano in tutte le sue sfaccettature.
Arnaldo Badodi |
Renato Guttuso |
Qualche nome? Birolli, Guttuso, Mafai, Pirandello, Scipione, Vedova… Il percorso espositivo è articolato in nuclei tematici che raggruppano opere di artisti che hanno gravitato attorno a scuole e movimenti o che hanno condiviso momenti ed esperienze, accomunati da affini sensibilità. La Scuola di Via Cavour, i Sei di Torino, Corrente, con una sala intera dedicata a Renato Birolli, di cui Giuseppe è indubbiamente il più attento collezionista, e il “battitore libero” Filippo De Pisis.
Da non perdere poi il ciclo di tavole rotonde con i più importanti studiosi d’arte del periodo storico tra le due guerre a cadenza settimanale, ogni martedì alle 18.30.
Allora complimenti Giuseppe! E spero di vedervi in molti a consacrare finalmente le meravigliose storie nascoste dietro la nascita e lo sviluppo di una collezione.
Chi fosse molto curioso può cominicare a esplorare il sito della collezione.
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