Oggi vi segnalo Adrian Paci con un progetto speciale a cura di Gabi Scardi in collaborazione con la Galleria Kauffman.
Il progetto si intitola “The Guardians” e la location è del tutto speciale. Paci è chiamato a relazionarsi con il ciclo di affreschi forse più bello di Milano, ossia il ciclo di Vincenzo Foppa dipinto nella cappella Portinari di Sant’Eustorgio e con alcuni spazi del Museo Diocesano.
Un mix di opere ormai storiche e alcune inedite, in totale nove, il cui tema è il più consueto e intimo per Adrian Paci: il rapporto viscerale con la propria terra d’origine, per chi è costretto a lasciarla in cerca di una vita migliore.
Esemplare in questo senso è l’ormai famosa
scultura “Home to go” del 2001, dove un uomo, il calco del corpo dell’artista stesso, è costretto a trasportare sulle spalle un tetto ribaltato, quello della propria casa, della propria identità.
scultura “Home to go” del 2001, dove un uomo, il calco del corpo dell’artista stesso, è costretto a trasportare sulle spalle un tetto ribaltato, quello della propria casa, della propria identità.
L’opera che dà il titolo alla mostra è il film del 2014 in cui Adrian Paci riprende alcuni bambini intenti a riordinare il cimitero cattolico della propria città. Un lavoro sulla memoria, sulle origini con riferimenti alla biografia dell’artista e al regime comunista albanese.
Un grande artista, una location suggestiva, una garanzia di qualità. Da vedere, da oggi al 25 giugno.
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